CASALDUNI
nome abitanti: casaldunesi
giorno festivo: 13 giugno
Patrono:
Sant'Antonio di Padova
Coordinate: 41°16’N 14°42’E
Altitudine 300 m s.l.m.
Superficie 23,34 km2
Abitanti 1.223 al 31-3-2022 Densità 52,4 ab./km2
Frazioni:
Acquaro, Brendice, Capitorto, Casale, Cerconi, Collemarino, Collemastarzo, Crocella, Cuolli, Ferrarisi, Gentile, Lanzate, Macella, Pescomandarino, Pezzalonga, Piana, Prato, San Fortunato, Santa Maria, Tacceto, Vado della Lota, Vaglie, Zingolella
Comuni confinanti: Campolattaro,
Fragneto Monforte, Ponte, Pontelandolfo, San Lupo
Sorge sul pendio del monte Cicco (400 m) e sulla destra del fiume Tammaro.
Ha un’escursione altimetrica pari a 549 m s.l.m. con una minima di 127 m s.l.m. ed una massima di 676 m s.l.m.
Con le sue 23 contrade, è uno dei paesi della provincia con la più vasta estensione rurale. Nei pressi della località chiamata “Terravecchia”, in mezzo ad una zona boschiva, scorre il torrente Alenta. In un punto, caratterizzato dal suolo irregolare, l’Alenta forma delle cascate che costituiscono un’attrattiva turistica.
Il territorio comunale di Casalduni è stato abitato sin dall’età romana come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici.
La prima menzione che si fa di Casalduni è del 1335 nella Bolla di Papa Clemente VI, nella quale si determinavano i confini del territorio di Benevento (Castrum Casaldonis). L’etimologia del nome rivela la sua natura di Casale, terra abitata, senza troppa autonomia, appartenente a Chiese o Monasteri. Nel Casale il numero degli abitanti crebbe rapidamente e quando gli Angioini conquistarono il Sud Italia, gli diedero il nome di Casalduni, ovvero “Casal-di-uni” (Casale-di-uno).
Casalduni ha conosciuto il più alto indice di popolazione tra il 1850 e il 1930 quando contava oltre 3000 abitanti ed era un centro di grande importanza commerciale e fieristica
Da un punto di vista amministrativo Casalduni ha fatto parte per secoli della provincia di Principato Ultra, e nel quadriennio 1743-46 il suo territorio fu soggetto alla competenza territoriale del regio consolato di commercio di Ariano. Dal 1861 fa parte della provincia di Benevento.
Diverse calamità distrussero il paese; a tal proposito si ricordano i terremoti del giugno 1688, dell’agosto 1962 e del novembre 1980.
Massacro di Casalduni del 1861
Lo stesso argomento in dettaglio: Fatti di Pontelandolfo e Casalduni.
Casalduni fu teatro, l’11 agosto 1861, di un sanguinoso agguato che provocò la morte di 45 soldati del neo costituito Regio Esercito italiano in azione durante la lotta al brigantaggio postunitario italiano. Quel giorno il luogotenente Cesare Augusto Bracci, incaricato di effettuare una ricognizione nella vicina Pontelandolfo alla guida di quaranta militari e quattro carabinieri, vi si accampò con i suoi soldati: vistisi minacciati da un gruppo di briganti e contadini armati, i militari cercarono di spostarsi verso San Lupo, dove era situato il quartier generale; poiché la strada era sbarrata, arretrarono quindi verso Casalduni, dove furono accerchiati, catturati e, successivamente, uccisi per ordine del brigante Angelo Pica. In tutto furono trucidati 45 militari. Il fatto provocò nei giorni successivi una violenta rappresaglia militare che portò all’incendio dell’abitato di Casalduni e all’uccisione di diversi civili a Pontelandolfo anch’esso dato alle fiamme.
[Fonte: Wikipedia]
Monumenti
e luoghi di interesse
Il Castello ed il Centro Storico
Da vedere è il centro storico ed il Castello che, recentemente restaurato, colpisce il visitatore per l’imponenza dello stesso e per la gradinata d’accesso che conduce al portone d’ingresso. Di qui si accede ai piani superiori dove, attraverso le antiche finestre rettangolari con ornie in pietra scolpite, si ammira, in un incantevole paesaggio, la valle circostante. Suggestivi sono la torre cilindrica angolare ed il tratto dell’antico camminamento di ronda. Da vedere, inoltre, è la chiesa dell’Assunta, semplice nella facciata: oggi è il risultato di una serie di restauri e ricostruzioni avutisi nel corso dei secoli. Altri edifici di culto degni di menzione sono: la chiesa di San Rocco e la chiesa di santa Maria della Consolazione.