APOLLOSA
nome abitanti: apollosani
giorno festivo: 26 luglio
Santo patrono: Sant'Anna
Coordinate 41°06'N 14°42'
Altitudine 430 s.l.m.
Superficie 21,12 km2
Abitanti 2.488 al 31-3-2022
Densità 117,8 ab./km2
Frazioni:
Cancellonica, Contrada Izzi, Epitaffio, Fornillo, Monte Mauro, San Giovanni, Tufariello
Comuni confinanti:
Benevento
Campoli del Monte Taburno
Castelpoto
Ceppaloni
Montesarchio
Roccabascerana (AV)
San Leucio del Sannio
La città si trova sulla destra della vecchia via Consolare, che da Benevento va nella valle Caudina.
Il suo territorio risulta compreso fra i 136 ed i 656 m s.l.m., con un’escursione altimetrica di 520 m.
Nel territorio comunale si producono: ulivo, vite, frumento, legumi, foraggi, frutta, legname. Dista dal capoluogo di provincia circa 10 km. Il comune ha una superficie agricola utilizzata in ettari (ha) di 477,45.
Storia
Nacque forse in epoca romana lungo la via Appia. Secondo lo storico Alfonso Meomartini la forma originale del nome fu Pelasia o Lapelusia.
L’abitato sorse sulla cima di una piccola collina che dominava la via (in località “Terravecchia”, dove prima della prima guerra mondiale si trovavano un mulino, la “Taverna del Passo” e una cappella dedicata a san Domenico.
L’iscrizione di Turpilio del VI secolo la cita come urbs (“città”).
Sotto i Normanni fu in possesso dei baroni di Fenucchio, della chiesa di Santa Sofia a Benevento, ai Frangipane, ai Della Leonessa.
Nel 1460 era in possesso alla famiglia dei Della Leonessa: avendo questi parteggiato per Giovanni d’Angiò, il re di Napoli Ferdinando I distrusse l’abitato e questo fu in seguito spostato nella sede attuale.
In seguito il feudo fu ancora in possesso dei Caracciolo, dei Ricca, dei Piscicelli, degli Spinelli e dei Langellotti.
Turpilio, grammatico romano, di lui si fa non è chiaro se l’elogio o il biasimo, in una lapide rinvenuta nel territorio del paese, in cui è detto: Hic situs est nostrae splendor, Turpilius urbis grammaticus prisci victor, et ultor ani.
[Fonte: Wikipedia]
Monumenti
e luoghi di interesse
Presso il ponte sulla via Appia furono ritrovate due colonne miliari riguardanti il rifacimento dello stesso ponte, di cui una riferibile al 198 circa, sotto l’imperatore Settimio Severo. Si conservano i ruderi dell’antico castello e un palazzo baronale.
Le chiese di interesse sono:
• Santa Maria Assunta
• San Giuseppe (chiesa inserita nel palazzo ducale Varricchio)
• San Giovanni Battista (Cappella rurale)
• San Domenico, in località Taverna (chiesa sconsacrata e diruta passata a proprietà privata)